Energia e Storia: il Museo Storico dei Motori e dei Meccanismi a Palermo.

Articolo pubblicato il 22-05-2020

Energia e Storia: il Museo Storico dei Motori e dei Meccanismi a Palermo.

Quando finalmente potremo tornare a Palermo, dovremo aggiungere alla lista dei tesori da visitare, anche il Museo Storico dei Motori e dei Meccanismi dell’Università . Il nostro socio Giuseppe Genchi, che ne è fondatore e curatore, ci spiega la collezione e le attività di un particolare museo accademico dedicato alla tutela e alla valorizzazione del patrimonio storico motoristico.

A partire dal XIX secolo, lo sviluppo della termodinamica, già avviato empiricamente nella seconda metà del secolo precedente, ha consentito la realizzazione di nuove macchine in grado di effettuare, con efficienza sempre maggiore, quelle trasformazioni chimico-fisiche necessarie a ottenere livelli di potenza meccanica prima di allora inimmaginabili. Per tale motivo i motori a vapore in primis hanno avuto un ruolo determinante nella Rivoluzione Industriale in cui, come in una reazione a catena, lo sviluppo e l’impiego delle macchine motrici e operatici, si è diffuso ovunque, dal settore manifatturiero a quello dei trasporti. In quest’ultimo l’invenzione di nuovi mezzi, come treni, automobili, motociclette ed infine aerei, è stata strettamente connessa ai progressi in campo motoristico, dai motori a vapore a quelli a combustione interna. In generale, ciò ha determinato, in modo graduale ma irreversibile, importanti trasformazioni economiche e sociali, con il conseguente passaggio da una società prettamente rurale alla quella moderna, industriale e tecnologica. Ancora oggi, a distanza di oltre un secolo, nell’era delle grandi innovazioni digitali, le macchine, intese in senso generale come apparati complessi atti alla trasformazione dell’energia, restano, al di là dello specifico ambito di applicazione, alla base della moderna società tecnologica e sono direttamente o indirettamente connesse a numerose attività della nostra vita quotidiana. Comprenderne la storia e le prospettive di sviluppo significa quindi arricchire il proprio patrimonio scientifico e culturale. Da ciò deriva l’importanza di preservare, rendere fruibili e valorizzare le collezioni di macchinari e apparati tecnologici, in quanto preziose testimonianze della storia sia del progresso tecnico sia dei vari aspetti, non certo secondari, di carattere storico, culturale e spesso anche sportivo. Analogamente agli altri paesi più industrializzati, l’Italia possiede un vasto patrimonio storico tecnologico custodito e tutelato in numerosi musei, sia pubblici sia privati, tra i quali vi è il Museo Storico dei Motori e dei Meccanismi, parte del Sistema Museale dell’Università degli Studi di Palermo. Inaugurato nel 2011 a seguito di un vasto lavoro di ricerca e restauro di numerosi reperti storici avviato nel 2008, il Museo custodisce una vasta collezione di motori e apparecchiature industriali, scientifiche e didattiche, acquisite ed impiegate nei vari settori della ricerca e dell’insegnamento a partire dalla seconda metà del XIX secolo, con l’istituzione nel 1866 della Regia Scuola di Applicazione per Ingegneri e Architetti presso l’Università degli Studi di Palermo. Tali reperti, superati dalle nuove tecnologie, costituiscono nel loro insieme un patrimonio di grande valore che descrive l’evoluzione della motoristica, nonché degli studi ad essa collegati, nei molteplici campi di applicazione. Nella collezione del Museo spiccano, per rarità e pregio, alcuni motori della fine del XIX secolo, sia a vapore, sia a combustione interna, vari motori automobilistici e motociclistici, da quello di una Isotta Fraschini 8A al contemporaneo 12 cilindri L539 della Lamborghini Aventador, nonché l’insieme dei motori aeronautici, con esemplari risalenti all’inizio del ‘900 fino all’era dei motori a reazione. Attualmente il Museo è impegnato nell’ampliamento della sezione dei motori navali, attraverso l’acquisizione ed il successivo restauro di dieci nuovi reperti, di elevato valore storico. La collezione include anche uno dei soli 5 esemplari completi sopravvissuti del velivolo addestratore FIAT G.59 4B. Utilizzato nell’immediato dopoguerra come addestratore presso l’aeronautica militare, il G.59 è stato uno degli ultimi velivoli di grandi prestazioni equipaggiato con motore a pistoni. L’allestimento museale, di tipo semplice e lineare, raggruppa gli elementi esposti in base al tipo di applicazione (industriale, automobilistico, aeronautico et al.) e si articola quindi in varie sezioni. In ciascuna di esse i reperti sono disposti in ordine cronologico per illustrarne l’evoluzione tecnica, corredati da un ampio pannello espositivo contenente le principali caratteristiche tecniche e storiche, insieme a fotografie e disegni esplicativi. Data la natura accademica e didattica, oltre che prettamente collezionistica di questo Museo, il vasto corredo descrittivo e iconografico è strutturato secondo una impostazione tecnico-scientifica, pur mantenendo una ampia accessibilità al pubblico di ogni genere attraverso differenti livelli di approfondimento. Tutte le informazioni sono rese disponibili liberamente sia nel sito web del Museo sia attraverso altre iniziative di divulgazione e promozione culturale maggiormente interattive, come ad esempio il programma internazionale Once Upon a Try promosso da Google Arts & Culture, che include la visita virtuale del Museo. Per ampliare la pubblica fruizione del proprio patrimonio il Museo promuove molteplici iniziative tra cui mostre, seminari, workshop e laboratori didattici realizzati anche in collaborazione con altri musei, enti ed associazioni, nell’ambito della politica di sviluppo promossa dall’Ateneo di Palermo. Queste includono le numerose conferenze sulla storia dell’automobilismo realizzate con la Commissione Cultura dell’ASI, le attività di collaborazione con l’Ufficio Storico dell’Aeronautica Militare e con il relativo Museo di Vigna di Valle, di cui il recente restauro del motore da competizione FIAT AS8 costituisce un esempio rilevante, con FCA Heritage e in particolare con il Centro Storico FIAT, con il Museo Nazionale dell’Automobile di Torino e con ACI Sport, nell’ambito della manifestazione sportiva internazionale Targa Florio Classic. A partire dagli ultimi anni tali iniziative vengono ormai abitualmente (e irreversibilmente!) affiancate e supportate da quelle sui vari canali mediatici, in particolare sui social network più diffusi, come Facebook, Instagram e Twitter che, a fronte di un impegno di risorse sempre maggiore, consentono di ampliare in modo significativo la possibilità di interazione e di divulgazione, soprattutto verso i giovani, mantenendo una costante attenzione mediatica verso le tematiche legate al motorismo storico. Un aspetto altrettanto importante che caratterizza le iniziative del Museo è rappresentato dal coinvolgimento attivo dei giovani nella realizzazione di molteplici attività (visite guidate, eventi, attività di restauro), sia attraverso i tirocini formativi, nell’ambito di vari corsi di studio, non solo ad indirizzo ingegneristico, sia grazie ai rapporti maturati con vari istituti scolastici. Dal punto di vista tecnico-collezionistico il Museo cura internamente tutte le attività di restauro, di manutenzione e di supporto per altri enti, avendo a disposizione un proprio laboratorio in cui tutti i reperti sono restaurati seguendo, di norma e ove possibile, un approccio conservativo. Per l’importanza della sua collezione e per le molteplici attività svolte negli ultimi anni, il Museo ha ricevuto – primo in Italia – il prestigioso riconoscimento internazionale Mechanical Engineerig Heritage Collection assegnato dall’ASME (American Society of Mechanical Engineers), nell’ambito del programma History and Heritage Landmarks volto a valorizzare e promuovere le più importanti collezioni storico-tecnologiche in tutto il mondo.

Giuseppe Genchi, per AISA.

Immagini (a cura di Giuseppe Genchi):

(Frontespizio) Sala dei motori automobilistici e motociclistici a partire dall’inizio del XX secolo.

Vista di insieme del Museo dei Motori del Sistema Museale dell’Università di Palermo.

Motore a vapore navale, bicilindrico, compound (doppia espansione), a doppio effetto, (fine XIX secolo).

Motore Diesel 4 tempi stazionario prodotto dalla Hille Werke AG (anni ’20).

Motori aeronautici a partire dagli anni ’10 del XX secolo fino ai moderni motori a reazione.

Il motore aeronautico birotativo Siemens & Halske Sh.IIIa, 11 cilindri, 200 CV (1917-1918).

Motore aeronautico FIAT A 12 bis (1917-1919).

Motore aeronautico Daimler Benz DB 605 (1941-1945).

Il velivolo storico FIAT G.59, addestratore avanzato dell’Aeronautica Militare (MM53530, 1952).

Motore turbojet General Electric J47-GE-13 (1948-1956).

Il motore FIAT 8V (tipo 104, 1952-1954).

Motore e cambio di velocità FIAT Dino 2400 (tipo 135B, 1969-1973).

Il motore 12 cilindri L539 (6.5 litri, 700 CV) della Lamborghini Aventador (2015).

Motore automobilistico Ford 1.0 EcoBoost (2012).

Attività di restauro nel laboratorio del Museo: un particolare del restauro del motore aeronautico Siemens & Halske Sh.IIIa.

Attività di restauro nel laboratorio del Museo: un particolare del restauro del motore Isotta Fraschini 8A.

 

Indirizzo

Museo Storico dei Motori e dei Meccanismi

Viale delle Scienze, Edificio 8 Macchine – 90128 Palermo (Italy)

www.museomotori.unipa.it

museomotori@unipa.it

Virtual tour 3D e audioguide gratuite

http://www.museomotori.unipa.it/visita3d.php

Principali canali mediatici/social

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